Figura di straordinario fascino, possiede il doppio passo della filosofa e della letterata. Due istanze mantenute e vissute attraverso il pensiero e la scrittura, con forza e desiderio. È stata forse la più importante e la più “intellettuale” tra le scrittrici di questa metà del secolo inglese, l’autrice di ventisei romanzi
Jean Iris Murdoch (Dublino, 15 luglio 1919 – Oxford, 8 febbraio 1999) dopo aver studiato letteratura greca e latina, storia antica e filosofia al Somerville College di Oxford, Iris prosegue gli studi di filosofia al Newnham College a Cambridge dove frequenta delle lezioni di Ludwig Wittgenstein.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale Iris Murdoch inizia a lavorare per l’UNRRA, l’organizzazione dell’ONU che si occupa di profughi e rifugiati; questo lavoro porta la futura scrittrice in diversi paesi europei, fra i quali Belgio e Austria. La “sosta” in Belgio, in particolare, si rileva fondamentale per la sua carriera filosofica: qui Murdoch ha la possibilità di incontrare il filosofo Jean-Paul Sartre e di leggerne l’opera, difficilmente reperibile in Gran Bretagna.
Nel 1948 Iris Murdoch diviene insegnante di filosofia presso il Saint Anne’s College a Oxford, dove continuerà a lavorare fino al 1963. Qui Iris incontrerà anche il suo futuro marito: lo scrittore e professore John Bayley, suo sposo nel 1956. La sua prima opera filosofica Sartre, Romantic Rationalist viene pubblicata nel 1953; l’anno successivo è invece quello del suo debutto come scrittrice con Sotto la rete.
Comincia così una lunga carriera: Iris Murdoch scrive pressoché ininterrottamente fino al 1995, anno in cui scopre di essere affetta dall’Alzheimer. Iris muore nel febbraio del 1999; il marito, che l’assiste fino alla fine, la ricorda in due libri: Elegy for Iris (1998) e Iris and Her Friends: A Memoir of Memory and Desire (1999).
Iris Murdoch è arrivata in Italia prima con i romanzi e solo dopo con i saggi filosofici. In passato lei ha avuto molto più successo con i romanzi, eppure è stata una pensatrice originale e contro-corrente; andava contro i dogmi della filosofia analitica delle università che frequentava (Oxford e Cambridge) e non era seguace di filosofie europee continentali. E si terrà sempre a distanza dal post-strutturalismo. È stata una filosofa morale che teorizzava la sovranità del bene sopra gli altri concetti, cioè portava qualcosa che a suo tempo non aveva udienza nel suo ambiente intellettuale.
Dalla storia della sua vita e del dramma della malattia che l’ha colpita è stato tratto il film Iris – Un amore vero, basato sulle memorie del consorte. Le attrici che interpretano Iris sono Kate Winslet e Judi Dench.