L’ora delle favole, l’ora di un buon libro: la ricordano e la evocano, questi orologi speciali
Si verificava dopo il telegiornale. Non sempre, eh. Succedeva il sabato, perché potevamo restare alzati anche oltre le nove, ma soprattutto perché mio papà non doveva svegliarsi all’alba per andare a lavorare (era ancora un pendolare a quel tempo).
Alle 20.30, puntuali e già in pigiama, eravamo seduti sul divano: Ivonne, io e Matteo. Io ero sempre in mezzo, naturalmente. La mamma era sulla poltrona accanto a sferruzzare (è sempre stata molto brava con la maglia), mentre il papà, girato di spalle, era intento a scegliere “un buon libro”: finalmente arrivava il momento della storia.
Aspettavamo con ansia il “momento della storia” per tutta la settimana. Ogni sabato, puntuali alla stessa ora, eravamo lì, pronti a catapultarci in mondi ignoti e avventure sconosciute (ed è così che ho scoperto i mondi fantastici di Emilio Salgari). Ricordo “il momento della storia” come un momento magico… era un tempo tutto nostro.
PERCHÉ LO RACCONTO? Perché da questi ricordi nascono I CONTASTORIE, orologi scavati nei libri. Mi piace immaginare questi orologi come messaggeri speciali, capaci di ricordarci che possiamo concederci un tempo tutto nostro, un tempo dove è sempre l’ora di un buon libro, il momento della storia.