Sabato 31 gennaio – ore 18
Presentazione libro e mostra fotografica
di Giovanni Calori, a cura di Elisa Bozzi
Il libro fotografico di Giovanni Calori “Ho ancora una valigia a Berlino”, vuole essere una rivisitazione ed un omaggio alla mostra “B&W Berlin Weihnacht“, l’esposizione di fotografie in bianco e nero della città di Berlino realizzate dallo stesso autore, ospitata dal 22 febbraio al 30 marzo 2014 presso lo Spazio Mostre della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza. Organizzata in occasione del venticinquesimo anno della Caduta del Muro di Berlino (1989-2014), l’iniziativa era stata organizzata con la collaborazione Centro Culturale Italo-Tedesco, col patrocinio del Comune e della Provincia di Piacenza, della Regione Emilia-Romagna e del Consolato Generale di Germania.
La pubblicazione, realizzata in un’esclusiva ed insolita veste grafica e stampata in una limitata serie di venticinque copie, numerate e firmate dall’autore, non rappresenta solo un raffinato catalogo posteriore a quella mostra, ma anche opera commemorativa dedicata al fascino di una grande capitale della Mitteleuropa.
BERLINO
Parlare di Berlino è come parlare di qualcosa che non c’è o, almeno, non più e non sempre.
Se il barocco e l’800 tedesco hanno scritto a Berlino alcune delle loro pagine più belle, la città affascina piuttosto per qualcos’altro, qualcosa che non si può toccare o fotografare: la sua storia.
Devastata dalla guerra prima, divisa in due e poi faticosamente ricostruita, Berlino appare sempre come una sorta di «città dell’assenza», facendosi sempre ricordare con immagini incomplete; forse perchè passeggiando in quella che fu Berlino Ovest dobbiamo ancora fare un piccolo sforzo mentale per immaginarci la città unita al suo naturale centro storico, rimasto al di là del muro per quasi trent’anni; o forse perchè girando per la città, troppo spesso siamo costretti a riflettere che “qui c’era il monumento…”, oppure che “quella strada passava da qui”. E così accade che Pariser Platz, la stazione Anhalter, Friedrichstrasse, Potsdamer Platz, sono nomi che evocano una metropoli del passato fisicamente scomparsa, ma ancora presente nell’aria, riuscendo quasi ad immaginarla.
Indelebilmente abbinata a quel tragico monumento che è stato quel muro di cemento lungo centosessanta chilometri, i cui resti lasciano ancora increduli alla nostra vista, ma che per tutti era parte del quotidiano, Berlino resta altrettanto certamente una delle più interessanti città europee che, da simbolo di chiusura e di incomunicabilità, dove a pochi metri di distanza si sono confrontati due sistemi politici e due concezioni di vita antitetiche, ha saputo trasformarsi in luogo che ha fatto dell’apertura al mondo la sua filosofia per voltare pagina, pur senza dimenticare.
La Berlino di oggi, ospitale e aperta, con la sua riconosciuta capacità di non farti mai sentire straniero, fa inconsciamente della sua grande accessibilità il vero mistero che la caratterizza. La città si ostenta e, così facendo, abilmente si nasconde.
Per tutti questi e per mille altri più sfumati motivi, Berlino ha rappresentato per il fotografo un luogo da scoprire ogni volta, più che da vedere o visitare.
In alcuni freddi giorni di dicembre di diversi anni fa, nei quali l’autore ebbe modo di avventurarsi con una delle prime fotocamere digitali alla mano, in una Berlino silenziosa ed irreale sotto le forti nevicate di quel periodo, presto si mostrò un volto nascosto della metropoli tedesca, anch’essa colta di sorpresa dalla neve.
Ebbene, la percezione iniziale del fascino nuovo e diverso che la città trasmetteva, si rivelò poi compiutamente riguardando le immagini di quel viaggio una volta a casa.
Lì, il fotografo si accorse di come il candore della neve aveva saputo disegnare, con sapiente assenza di colori, un bianco e nero quasi naturale, trasformando quei giorni berlinesi in uno dei ricordi di viaggio più belli dell’autore.
L’AUTORE
Giovanni Calori, classe 1963, vive e lavora tra Parma e Piacenza. Diplomato all’Istituto Statale d’Arte di Parma, è stato illustratore, pubblicitario, copy, grafico, fotografo. Le sue immagini di reportages e di ricerca personale hanno avuto riconoscimenti e segnalazioni in concorsi nazionali. Negli ultimi anni ha presentato, con positivo riscontro di critica e pubblico, le sue fotografie in occasione di esposizioni a Piacenza presso BiffiArte e al Festival del Diritto e nella rassegna internazionale di Reggio Emilia Fotografia Europea.