È conosciuta soprattutto per il suo primo romanzo, Paura di volare (1973), col quale creò scalpore per la franchezza usata nel trattare temi delicati come il desiderio sessuale femminile.
Erica Jong, nata Mann (New York, 26 marzo 1942), è una scrittrice, saggista e poetessa statunitense. Laureatasi nel 1963 al Barnard College, con un master in letteratura inglese del diciottesimo secolo alla Columbia University (1965), Erica Jong è conosciuta soprattutto per il suo primo romanzo, Paura di volare (1973), col quale creò scalpore per la franchezza usata nel trattare temi delicati come il desiderio sessuale femminile.
Quando si parla di Erica Jong, uno degli aneddoti che si cita con più frequenza è la famosa “scopata senza cerniera“. Se ne legge nelle prime pagine di Paura di volare, il libro che portò la scrittrice statunitense a vendere circa 20 milioni di copie in tutto il mondo.
Quando uscì, John Updike lo definì “impavido” e lo paragonò al Giovane Holden di J. D. Salinger; Henry Miller predisse che avrebbe fatto la storia della letteratura per la sua “saggezza sull’eterno problema uomo-donna“; molti lo considerarono uno dei testi miliari del femminismo.
Nonostante la scrittrice, nel corso di numerosi interventi, abbia più volte sottolineato, con l’ironia tagliente che la contraddistingue, che la “scopata senza cerniera” non aveva niente a che fare con la sua vita e che era soltanto un’invenzione letteraria (anzi, in una recente intervista ha anche dichiarato che le donne dovrebbero ritardare il momento del sesso più che possono), molti hanno continuato a concentrarsi, per tanto tempo, proprio su questo punto.
Certo, se si proseguisse con la lettura si scoprirebbe anche che, in realtà, la zipless fuck è un po’ uno specchietto per le allodole per Isidora (la giovane protagonista del romanzo), che desidera imparare a stare bene con se stessa, senza bisogno di appoggiarsi per forza a un uomo.
Infatti, la paura di volare a cui allude Jong è proprio il terrore che molte donne provano di rimanere da sole, una paura che, a distanza di quasi cinquant’anni dall’uscita del libro, sembra essere ancora piuttosto diffusa.
Si parla tanto di indipendenza femminile, si predica il girl power, si lanciano hashtag virali e si scrivono articoli sul femminismo (tutto questo grazie a un movimento iniziato proprio durante gli anni Settanta e grazie alla voce di attiviste come la Jong), eppure c’è ancora un’impalcatura sociale che ci spinge, arrivate a una certa età (guarda caso, proprio quella di Isidora nel romanzo), a trovare una “sistemazione”. Non è ancora visto di buon occhio essere donne sole all’alba dei trent’anni, e forse è anche per questo che Paura di volare resta un libro così attuale.
Non è l’unico argomento spinoso che la Jong, nel corso della sua produzione, è riuscita a trattare con uno spirito brillante e ironico.
Ballata di ogni donna
Leila Sand, un’artista di fama mondiale, ha cercato scampo alle sue angosce nella droga, in molti amanti, nei vagabondaggi per il mondo e perfino nel matrimonio e nella maternità. Ora è legata a un uomo più giovane di lei, bellissimo, Dart Donegal, che sa trascinarla in frenetiche sensazioni amorose ma che non riesce a evitarle un senso di vuoto e di tradimento. Leila deve reagire: davanti a sé ha il baratro dell’alcolismo e dell’autodistruzione. Deve salvare se stessa senza rinunciare alla sua vena erotica e creativa. Gli sforzi di Leila per uscire da questo dilemma sfociano in un’odissea sensuale e spirituale.
Paracadute & baci
“Paracadute & baci” è la terza parte (dopo “Paura di volare” e “Come salvarsi la vita”) di una grande vicenda in cui Isadora ritorna e ha ormai tutto: successo, maternità e vita amorosa liberata. Dopo i sogni degli anni Sessanta, Isadora è approdata alla condizione di single emancipata e freneticamente divisa tra una figlia, molti amanti e una sessualità senza incubi. Ma l’amore, la confusione sentimentale, la precarietà sono di nuovo in agguato: sarà un ragazzo molto più giovane di Isadora a incrinare questa struttura, o anche lui sarà solo uno dei tanti?