C/Arte “BAGS OF TEARS”
di Maria Assunta Karini a cura di Elisa Bozzi
dal 23 giugno al 7 luglio
L’atto di piangere è un gesto di grandissimo coraggio: non tutti siamo disposti ad esternare le nostre emozioni in questo modo. Abbiamo bisogno di una barriera che ci protegga dalla realtà esterna, allo stesso modo dell’epidermide. Una barriera sottile ma allo stesso tempo resistente. Un guscio di plastica trasparente che si rompe, a volte sotto il peso troppo consistente della sofferenza. Tramite il pianto si possono esternare sensazioni a volte troppo intense da poter esprimere a parole. Piangendo, aprendo il guscio, ci mettiamo a nudo davanti al mondo, esponiamo la parte più intima di noi.
Sebbene la società imponga modelli di forza e coraggio, il pianto ci ricorda che siamo esseri umani, e in quanto tali siamo, siamo dotati di un’intelligenza cognitiva e di una emotiva. Questo significa che l’uomo è capace di controllare le proprie emozioni, così come è in grado di accettarle. A volte…
I personaggi delle fotografie di Maria Assunta Karini sono belli nella loro distanza dal reale, non mostrano emozioni di nessun genere e imprigionano le loro lacrime in una sorta di “noli me tangere” tra essere umano ed emozione. Le gocce salate restano lì, appese, intrappolate nel loro piccolo contenitore ermetico, non bagnano il viso nè di tristezza nè di gioia. Quasi a volersi mettere al riparo dal dolore anche rinunciando alla felicità.
Le lacrime sono quell’elemento che ci accompagna per tutta la vita, dal primo vagito all’ultimo commiato: il bambino nasce nel pianto così come il morituro abbandona la sua esistenza terrena tra le lacrime delle persone care.
“Non ci lasciamo mai andare a piangere con tutta la disperazione che vorremmo. Forse abbiamo paura di annegare nelle lacrime e che non ci sia nessuno a trarci in salvo”, Erica Jong, Paura di volare, 1973
MARIA ASSUNTA KARINI
Maria Assunta Karini si forma all’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi, studia tecnologie del marmo alla Scuola del marmo di Carrara e frequenta il laboratorio di scultura SGF di Carrara. Successivamente, intraprende un percorso di sperimentazione visiva passando alla fotografia e videoinstallazione. Segue corsi di sperimentazione audiovisiva, cinema sperimentale e d’artista. Elabora numerosi progetti attraverso la commistione di questi mezzi espressivi, anche grazie ad un percorso individuale di ricerca scientifica e le sue applicazioni nell’arte e collaborazioni internazionali con gruppi artistici multidisciplinari (Centro Provincial de Artes Plásticas y Diseño, Habana Cuba, MADC Museo de Arte y Diseño Contemporáneo, San José Costa Rica ). Frequenta corsi di cinema sperimentale all’Aiace a Torino e alla Civica Scuola di Cinema Fondazione Milano. Contemporaneamente sviluppa un percorso di regista e sceneggiatrice, realizzando numerosi cortometraggi e medio metraggi che hanno partecipato a festival nazionali ed Internazionali. Ha partecipato ad esposizioni in musei, fondazioni e gallerie, tra i quali Fondazione Mazzotta Milano, BAC Museo d’Arte Contemporanea di Barcellona, Mart Museo d’Arte Contemporanea di Trento e Rovereto, MADC San Jose (Costa Rica).
Ingresso libero