“La vita ordinaria non mi interessa. Cerco solo i grandi momenti… Voglio essere una scrittrice che ricorda agli altri che questi momenti esistono”.
È una delle scrittrici più tormentate e originali del XX secolo, Ha affascinato uomini e donne di genio che si ritroveranno poi nel suo Diario come Anton Artaud, Lawrence Durrell, Gore Vidal, Salvador Dalì, Pablo Picasso…
Figlia della cantante Rosa Culmell e del pianista Joaquin Nin, la giovane Anaïs all’età di 11 anni viene abbandonata dal padre, il quale decide di dedicarsi interamente alla carriera da musicista; un avvenimento traumatico che segna la vita della giovane Anaïs. Il tanto chiacchierato, censurato e amato Diario nasce proprio per questa ragione, come una lunga lettera indirizzata al padre, ma mai spedita.
I Diari di Anaïs Nin riportano lunghi dialoghi, annotazioni, critiche, osservazioni, pensieri su gli argomenti più diversi e vari che spaziano dalla politica alla letteratura ai viaggi, oltre che sulle vicende personali. Anaïs scriveva ovunque, portava sempre con sé un diario per poter annotare ogni più piccolo dettaglio. Per avere la sua vita sotto braccio, come un talismano.
Il suo primo libro pubblicato fu “D.H. Lawrence. Uno studio non accademico” in cui per la prima volta da parte di una donna, veniva analizzato il legame tra soddisfazione sessuale e completezza della vita e che regalò alla Nin riconoscimento pubblico come scrittrice. (Lawrence e sua moglie apprezzarono molto il libro)
All’età di venti anni, sposa il bancario e regista Hugh Parker Guiler ma il matrimonio si rivela noioso e poco adatto al suo spirito da eroina amorosa, così la giovane donna inizia diverse relazioni extra-coniugali. Alla fine del ’29, arriva a Parigi dove rimane follemente affascinata dalla vita intellettuale della città e diventa amica e confidente di intellettuali e artisti del suo tempo, con i quali può finalmente far emergere la propria arte e il proprio spirito. Qui conosce lo scrittore Harry Miller e ha inizio una turbolenta passione.
Attratta dal fascino geniale di Miller e turbata dalla fisicità di June Mansield (la moglie di Miller) la giovane Anais iniziò un menage a trois che rappresentò anche una sorta di educazione erotico-sentimentale fondamentale per arrivare alla sua maturazione emotiva e sentimentale.
Ed è grazie all’incontro con Miller ed a un misterioso “collezionista” che Anais scrive suoi romanzi più conosciuti. Muore nel 1977 e solo postumi vedranno la luce alcuni suoi scritti, tra i quali cito “Il delta di venere” e “Henry e June”, libro in cui viene narrata la turbolenta relazione tra Henry, June e Anaïs, volume seguito dall’omonimo film del 1990 diretto da Philip Kaufman e con la favolosa fotografia di Philippe Rousselot.
FONTI:
– doppiozero
– artspecialday
– cultimag.it
– hotspostcelebrities
Incesto
è la storia della dolorosa situazione di una donna divisa, incapace di trovare un collegamento tra il corpo e la propria vita emotiva. “Ho scritto le prime due pagine del mio nuovo libro in uno stile surrealista,” annota nel suo diario la Nin nell’aprile del 1932. E in effetti si tratta di un testo audacemente sperimentale, sospeso tra il romanzo e la prosa lirica, che rappresenta il felice punto d’incontro tra i due momenti fondamentali dell’ispirazione di Anais Nin: da una parte, la ricerca di una totale e potente naturalezza nell’esprimere la vita e l’emozione dei sensi; dall’altra, il proposito di “procedere dal sogno per entrare nel dato sensibile”, cioè di immergere l’esperienza onirica nel flusso della vita quotidiana, accostandosi alle ricerche del gruppo surrealista. Nasce così quello che è, forse, il libro letterariamente più elaborato e intenso della Nin: un racconto allucinato, “stratosferico”, caratterizzato da una prosa sontuosa e musicale, da una ragnatela sottile ma fortissima di immagini e di suoni, “la mia stagione all’inferno”, come ebbe a definirlo l’autrice stessa. “Tutto quello che so è contenuto in questo libro scritto senza testimoni, un edificio senza dimensioni, una città appesa al cielo.
Uccellini
“Quanto a me, il mio vero lavoro di scrittura fu messo da parte quando
mi misi alla ricerca dell’erotico. Queste sono le mie avventure in quel mondo
di prostituzione. Metterle in luce sulle prime fu difficile. La vita sessuale
di solito è avvolta in molti strati, per tutti noi poeti, scrittori, artisti. È
una donna velata, mezzo sognata.”
Il delta di Venere
«Cominciai a scrivere ironicamente, divenendo così improbabile, bizzarra ed
esagerata che pensai che il vecchio si sarebbe accorto che stavo facendo una
caricatura della sessualità», ricorda Anaïs Nin. «Passavo i giorni in
biblioteca a studiare il Kama Sutra, ascoltavo le avventure più spinte degli
amici… Tutte le mattine, dopo colazione, mi sedevo a scrivere la mia dose di
pornografia…» Solo ogni tanto riceveva una telefonata dal mandante. Una voce
diceva: «Va bene. Ma lasci perdere la poesia e le descrizioni di tutto quello
che non è sesso. Si concentri sul sesso.» Nacquero così questi racconti che si
possono meritatamente annoverare tra le opere della letteratura erotica di
maggior successo.