Oltre che per l’eccelsa attività letteraria, George è ricordata per l’appassionato impegno politico e per aver preso parte alla lotta per l’emancipazione femminile.
Amantine Aurore Lucile Dupin (Parigi, 1 luglio 1804 – Nohant-Vic, 8 giugno 1876), meglio conosciuta come George Sand, è stata una letterata e scrittrice francese.
Il suo istruttore fu Jean-François Deschartes, che oltre a nutrire la sua passione per le arti le impartì un’educazione piuttosto inusuale per l’epoca, insegnandole a cavalcare e lasciando che portasse abiti maschili, abitudine che manterrà anche più avanti per poter frequentare luoghi interdetti alle donne. Nel 1831, si trasferì a Parigi e iniziò una collaborazione con il giornale Le Figaro insieme al suo amante Jules Sandeau, dal quale venne ispirato lo pseudonimo George Sand: il pubblico dell’epoca era piuttosto reticente a leggere opere scritte da donne.
Sposò il barone C. Dudevant (1822), dal quale ebbe due figli e che abbandonò per vivere libera. Scrittrice feconda e varia di interessi, la sua opera è fedele specchio delle passioni e delle contraddizioni del suo tempo, nel quale essa fu personaggio tra i più affascinanti e spregiudicati. Pubblicò un primo romanzo, Rose et Blanche (1831), in collaborazione con J. Sandeau, al quale si legò, e sotto il nome di Jules Sand; assunse poi quello di George Sand, e con esso firmò tutti i suoi libri.
Un primo gruppo di romanzi esalta la passione individuale in senso prettamente romantico: Indiana (1832); Valentine (1833); Lélia (2 voll., 1833); Jacques (1834); Mauprat (1837).
Seguono i romanzi d’intento sociale e umanitario: Spiridion (1839); Le compagnon du tour de France (1840); Consuelo (1842); Le meunier d’Angibault (3 voll., 1845).
La terra di Nohant divenne a poco a poco l’ispiratrice dei romanzi campestri, forse i più belli, certo i più sereni di tutta la sua opera: La mare au diable (2 voll., 1846); François le Champi (1848); La petite Fadette (2 voll., 1849); Les maîtres sonneurs (4 voll., 1852). Anche per gli ultimi romanzi sul “gran mondo” essa preferì uno sfondo di natura, come a rendere più ariose le sue fantasie: Les beaux messieurs de Bois-Doré (1857); Le marquis de Villemer (1860); Jean de la Roche (1860-61); M.lle de la Quintinie (1863), ecc.
Dei suoi amori non si possono dimenticare quelli che più profondamente si collegano alla sua vita d’artista: l’agitata passione per A. de Musset (1833-35; la Sand vi allude nel romanzo Elle et lui, 2 voll., 1859) e la lunga affettuosa relazione con Chopin (Histoire de ma vie, 20 voll., 1854-55; Correspondance, post., 6 voll., 1882-84).
Lui era un giovane compositore e un fascinoso musicista che, con la sua musica dolcissima e i suoi gesti spesso teatrali, intratteneva e seduceva il pubblico parigino. Lei aveva un carattere forte, capace di superare con grande entusiasmo le difficoltà. E nello stesso tempo era una donna capace di essere accogliente, protettiva, materna. La loro relazione iniziò nell’estate parigina del 1838, lui giovane musicista ma già di maturo talento, lei scrittrice prolifica e donna anticonformista e anticonvenzionale. Frédéric Chopin era già malato di tubercolosi, George Sand di sei anni più grande già separata e con alle spalle numerose relazioni, i due si innamorarono e trascorsero insieme 8 anni belli e scandalosi per l’epoca.
FONTI:
TRECCANI