Madrina del gotico “fin de siècle” vendeva quanto Jane Austen, eppure di lei non rimane quasi nulla nelle storie letterarie italiane. I suoi colleghi le affibiarono epiteti e critiche pesanti, ma lei ha fatto sognare generazioni di proletari. Il problema, forse, è stato proprio il suo grande successo
Vita, contesto storico: (Voghera, 28 marzo 1851 – Cuneo, 27 novembre 1916) Nel 1865 la famiglia si trasferì a Firenze, divenuta la nuova capitale del Regno d’Italia. Qui Carolina frequentò l’Istituto Tecnico Magistrale, rischiando l’espulsione dopo la pubblicazione di un suo racconto sul giornale della scuola. Con il ritorno del marito nel 1896 dalla guerra di Abissinia, la scrittrice si trasferì a Cuneo, dove Carolina aprì il suo salotto di via Barbaroux a intellettuali e a personaggi della cultura, come recita la targa commemorativa posta sulla sua casa
Stile: Carolina Invernizio è stata la creatrice di quello che venne definito ROMANZO ROSA GOTICO e i suoi romanzi son stati tradotti in tantissimi paesi. Trame intricate dai colori forti, storie di amore e odio, contrapposizione netta fra eroi positivi e personaggi diabolici e uno spiccato gusto per il mistero e l’horror
Libri e premi: Nel 1907 si legò in esclusiva all’editore Salani, per il quale scrisse, in una carriera durata quarant’anni, 123 libri, molti dei quali col sottotitolo “romanzo storico sociale”, che furono pubblicati in una collana a lei intitolata: “I Romanzi di Carolina Invernizio”
Curiosità: I suoi libri furono apprezzati più dal pubblico che dalla critica del tempo (ovviamente tutti uomini): Antonio Gramsci le affibbiò l’appellativo di “onesta gallina della letteratura italiana”, Bruno Cassinelli la definì una “conigliesca creatrice di mondi” e anche Umberto Eco di lei disse che “scriveva malissimo”. Tra gli epiteti che le furono affibbiati, oltre a “la Carolina di servizio”, va ricordato “la casalinga di Voghera”, espressione oggi divenuta comune. Ma “ha fatto sognare generazioni di proletari”. Il problema, forse, è stato proprio il suo grande successo. Da alcuni suoi racconti furono tratti numerosi film dell’epoca del cinema muto, e più tardi, negli anni cinquanta
Libro scelto: IL BACIO DI UNA MORTA E’ la rivincita di una donna bistrattata e innamorata. E’ una storia romantica di vendetta e amore, d’altri tempi.
FONTI:
IL FATTO QUOTIDIANO