La sua attività di scrittrice è legata alla tematica del femminismo, dell’analisi critica della società, e da un’osservazione attenta alla psicologia femminile e di quell’intreccio di indifferenza, egoismo e solidarietà, che regola i rapporti tra gli individui nelle città del mondo.
“Mariateresa aveva una necessità assoluta di indagare l’altro”: così la ricorda Pannella, suo mentore, amico e consigliere. Nel 1993 fondò la lega internazionale contro la pena di morte nel mondo Nessuno tocchi Caino insieme a suo marito Sergio D’Elia, mentre l’anno prima aveva scritto il suo primo racconto, Compleanno, che vinse il premio Millelire, mentre continuava la stesura del romanzo Passaggio in ombra, una saga familiare al femminile ambientata nella società contadina del meridione, dove si percepiscono echi delle infinite letture della Di Lascia, come i romanzi di Elsa Morante e Anna Maria Ortese, e possibili parallelismi con altre autrici contemporanee, come Fabrizia Ramondino ed Elena Ferrante.
“Lo scrivere mi cresce dentro come una necessità”, diceva l’autrice, che visse l’ultimo anno della sua esistenza in maniera febbrile: dopo la fondazione di Nessuno tocchi Caino partecipò nel 1993 alla Conferenza sui Diritti Umani a Vienna, dove si batté per la liberazione del Tibet. L’anno successivo, terminato il romanzo che le era costato ben quattro anni di lavoro, lo propose ad Adelphi, ottenendo il rifiuto di Giuseppe Pontiggia, per poi approdare alla Feltrinelli, dove Gabriella D’Ina decise di pubblicarlo, paragonandolo, in maniera leggermente forzata, al Gattopardo.
“Ho scritto questo romanzo per essere amata da chi mi leggerà”, confessò la scrittrice all’amico Adriano Sofri, dopo aver firmato il contratto. Ma non visse abbastanza per vedere il suo libro pubblicato: mentre stava lavorando al secondo, Le relazioni sentimentali, fu colpita da un tumore che la stroncò nel giro di poche settimane, il 10 settembre 1994.
Quando il romanzo Passaggio in ombra, edito da Feltrinelli, vinse il premio Strega, la sua autrice era morta da soli quattro mesi, a quarant’anni. Pochi la conoscevano nell’ambito letterario, perché era una personalità pubblica e politica, impegnata da tempo in grandi battaglie civili e militante del Partito Radicale.
FONTI:
ARTRIBUNE