Nota per il suo impegno nel valorizzare l’immagine della donna nella società attraverso i suoi indimenticabili ritratti, oltre ad essere tradotta in venti Paesi è stata anche nominata “Cavaliere dell’Ordine delle arti e delle lettere dal ministero della Cultura francese”.
Le grandi biografie romanzate di Alexandra Lapierre hanno riscosso un successo internazionale, son state tradotte in più di venti Paesi ed hanno vinto molti premi. Figlia del celebre scrittore e filantropo Dominque, autore celeberrimo de La città della gioia, negli anni ha dato alle stampe capolavori come Artemisia, Le Angeliche, La Regina dei mari, La dissoluta e Tutto per l’onore, Belle Green. Alexandra Lapierre (14 novembre 1955) non è nuova nel narrare le vicende di donne sorprendenti ma dimenticate dalla storia. Autrice di biografie e romanzi incentrati su grandi personaggi dimenticati della Storia, soprattutto donne, Alexandra Lapierre è stata recentemente premiata dall’Académie Française, mentre l’Académie Goncourt ha scelto Belle Greene come libro dell’estate 2021.
Combinando la serietà della ricercatrice universitaria con l’audacia dell’avventuriero, è una delle poche scrittrici francesi a seguire i suoi personaggi “sul campo”. La sua scrittura si basa su un lavoro di indagini e scavi negli archivi. La sua ricerca, che assomiglia a un roteare attraverso i secoli, gli permette di rispettare i fatti, contestualizzare gli eventi e far risorgere i destini travolgenti di grandi personaggi dimenticati dalla storia.
Dopo aver studiato letteratura alla Sorbona, Alexandra Lapierre è andata negli Stati Uniti con una borsa di studio. È stata accettata come regista all’American Film Institute, poi alla University of Southern California a Los Angeles. Ha scritto lì le sue sceneggiature, ha vinto numerosi premi in festival di cortometraggi.
Tornò a vivere a Parigi e riprese le sue ricerche nelle biblioteche francesi sull’ascesa di una delle dodici grandi cortigiane del Secondo Impero. Il suo primo romanzo, La Lionne du boulevard, che sarà pubblicato da Robert Laffont nel marzo 1984, sarà un successo di critica e di pubblico.
Da quel momento in poi, Alexandra Lapierre non smetterà di scrivere.
Alexandra Lapierre, appassionata dell’Italia e dell’arte barocco è stata votata “Donna per la cultura” della Cita Eterna. Ha vissuto quindici anni a Roma.
FONTI:
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Heraldo