Charlotte, Emily e Anne sono più che semplici scrittrici: hanno segnato un’epoca e rivoluzionato per sempre la storia delle donne.
Le sorelle Brontë hanno conquistato generazioni di lettori grazie al loro stile inconfondibile e al pathos dei loro romanzi. Chi non è stato conquistato dalla simpatia controversa di Heathcliff o dalla bontà del signor Rochester? Però le 3 Brontë, sorelle di fama internazionale, sono molto più che semplici scrittrici: hanno segnato un’epoca e rivoluzionato per sempre la storia delle donne.
Il mito di tutte le sorelle Brontë è abbastanza recente: sono considerate oggi tre precorritrici della letteratura femminista mondiale. Al tempo però non sono state capite del tutto, tre spiriti liberi che hanno fatto della scrittura la propria ragione di vita, affrontando nei loro libri tematiche in grado di atterrire i lettori del loro tempo. In una società in cui solo gli uomini hanno voce, le tre sorelle riescono a conquistarsi ciò che dovrebbe appartenere loro di diritto: l’indipendenza. E lo fanno anche attraverso la creazione di personaggi femminili tridimensionali e controcorrente: questo rappresentano le eroine di Emily, Anne e Charlotte Brontë, suffragette che combattono per i propri ideali. Delle personalità “ingombranti”, forse non completamente in linea con il loro periodo storico, ma che oggi sono considerate il simbolo dell’emancipazione femminile insieme ad altre scrittrici impavide –
La vita di Charlotte (1816-1855), Emily (1818-1848) e Anne Brontë (1820-1849) inizia in maniera complicata. Perdono la mamma da piccolissime, una donna dalla salute cagionevole ancora giovane quando la sua vita viene spezzata. Lascia al mondo ben 6 figli, che il padre (un pastore di origini irlandesi) non sa di certo gestire da solo. Prende quindi la decisione di affidarli a sua cognata, che accetta il ruolo di tutore senza però ricoprire effettivamente la carica. Le sorelle Brontë trascorrono un’infanzia da orfane, completamente abbandonate a loro stesse. Dopo qualche tempo vengono spedite in collegio, un luogo austero e sterile che segnerà per sempre la loro esistenza.
Sin da piccolissime le tre sorelle dimostrano di avere una mente brillante e fuori dal comune. Nei loro anni di formazione apprendono diverse lingue (tra cui il francese e il tedesco), le basi della musica e del disegno, si dilettano con la matematica e la geometria, e affinano l’arte grammaticale. Ma è solo quando Charlotte trova un vecchio quaderno di Emily, pieno zeppo di poesie, che le 3 decidono di pubblicare il primo libro insieme.
Per timore che le loro opere fallissero per i pregiudizi che allora esistevano nei confronti delle donne, le tre sorelle si firmarono con uno pseudonimo maschile, che mantenesse però le iniziali dei loro nomi: Charlotte scelse Currer Bell, Emily preferì Ellis Bell, mentre Anne decise per Acton Bell.
Mentre la critica subissò di elogi e complimenti Jane Eyre, si spaccò in occasione della recensione di Cime tempestose che, paradossalmente, è oggi il più noto (da cui furono ricavate varie opere correlate, tra cui tre pellicole cinematografiche e la canzone Wuthering Heights della cantante britannica Kate Bush). La signora di Wildfell Hall che fugge da un matrimonio infelice, argomento sbagliatissimo secondo Charlotte che è l’agente letterario di Anne. Le accurate descrizioni della brutalità e dell’alcolismo e il linguaggio deplorevole utilizzato non vengono apprezzati dalla critica
Le due figlie maggiori, Maria ed Elizabeth morirono di tubercolosi all’età rispettivamente di undici e nove anni, dopo alcuni mesi trascorsi nel pensionato religioso di Cowan Bridge, una scuola per figlie di ecclesiastici che anni dopo sarà descritto come la “Lowood School” nel romanzo di Charlotte, Jane Eyre. Tutti i quattro giovani Brontë superstiti morirono in giovane età: Branwell, uomo di notevole talento ma vittima di una profonda depressione aggravata dall’alcolismo e dall’abuso di oppio e laudano, fu vittima di una crisi di delirium tremens, il 24 settembre 1848. Emily, ormai malata di tubercolosi in fase terminale, morì tre mesi dopo, il 19 dicembre 1848, seguita a sei mesi di distanza da Anne, il 28 maggio 1849. L’unica superstite, Charlotte, riuscì ad ultimare altri tre romanzi Il professore, Villette e Shirley e a curare la seconda edizione delle opere delle due sorelle, delle quali contribuì a stendere una breve biografia. Charlotte Brontë morì a trentanove anni, il 31 marzo 1855.