Spesso la storia è solo un pretesto per raccontare poi problemi ben più ampi e radicati nel periodo storico, come il rapporto di coppia o il tema della violenza sulla donna nelle sue molteplici declinazioni, e così via
Carla Maria Russo vive e lavora a Milano, dove ha frequentato il Liceo classico Alessandro Manzoni, si è laureata in Lettere moderne presso l’Università degli Studi di Milano e ha insegnato italiano e latino nel triennio del liceo.
Agli inizi degli anni ’90 decide di lasciare l’insegnamento e dedicarsi alla ricerca storica, sua antica passione, e alla scrittura. “All’inizio ho scritto per me stessa, desiderosa di mantenere traccia delle bellissime storie nelle quali mi imbattevo attraverso le mie ricerche, così intense, appassionanti e vive da annullare il tempo e parlare all’uomo di ogni epoca. Perché ogni “vera” storia è sempre contemporanea, sempre moderna.”
Nel 2005 è uscito il suo primo romanzo, dal titolo La sposa Normanna, che ha suscitato fin da subito molta attenzione, ha venduto centinaia di migliaia di copie ed ha vinto il premio Città di Cuneo Primo Romanzo e del premio Feudo di Maida.
Il suo stile è unico e differente da libro e libro e lei stessa ammette: “l’unica mia regola è: NESSUNA REGOLA. Sono refrattaria a qualsiasi sistema organizzato. Posso lavorare a due romanzi in contemporanea così come posso leggere due libri in contemporanea. Scrivo quando mi capita, ho grande capacità di concentrarmi in breve tempo. Non adotto schemi né tracce precostituite. Lascio che la storia fluisca in modo del tutto libero. So che l’ispirazione troverà la sua strada, devo solo essere attenta a cogliere il momento cruciale”.
Uno degli aspetti che più affascinano dei suoi libri è la possibilità di calarsi nel cuore, nell’animo, nella psicologia dei personaggi, diventare quel personaggio, amarlo e comprenderlo al punto da agire, pensare, parlare come lui, a prescindere dal fatto che si tratti di una figura positiva o negativa.
Alla base del suo lavoro ci sono le fonti storiografiche ma anche fonti primarie, ovvero gli scritti di storici e di cronachisti coevi dei protagonisti e degli eventi che narra (incluso le lettere private), i quali sono molto importanti per portare alla luce episodi e particolari che la storia ufficiale ignora e che invece sono preziosi per il romanziere, perché aprono squarci sulla vita privata dei protagonisti
Molti dei suoi romanzi sono incentrati su figure femminili, certamente valorose, ma che non rimbalzano immediatamente alla memoria della gente, come Eleonora d’Aquitania o Caterina Sforza… ma che hanno una storia privata particolare da raccontare. In una intervista la scrittrice, infatti, afferma che “non mi appassiono né al personaggio in sé, famoso o non famoso che sia, né al periodo storico. Io sono attratta da una storia privata, da una vicenda umana che trovo avvincente, commovente, straziante e anche così moderna e attuale da consentirmi di trattare un problema vicino alla sensibilità di noi lettori di oggi. E narro quella vicenda umana”
Spesso la storia è solo un pretesto per raccontare poi problemi ben più ampi e radicati nel periodo storico, come il rapporto di coppia o il tema della violenza sulla donna nelle sue molteplici declinazioni. E così via.
Una piccola curiosità: in tutti i suoi romanzi è presente un personaggio dal nome Emanuele, il nome del protagonista del suo secondo libro per ragazzi al quale, dice di essere molto affezionata perché si rispecchia molto.