Vincitrice di numerosi premi letterari, Mastrocola attraverso romanzi, favole, saggi e poesie, racconta il mondo dei ragazzi e riflette su cosa sia la scuola, cosa voglia dire insegnare e cosa significhi studiare nella società di oggi
Paola Mastrocola, classe 1956, scrittrice e insegnante di italiano, autrice di libri per ragazzi, romanzi, saggi e raccolte di poesia, ha messo al centro della sua scrittura il mondo dei ragazzi e quello della scuola. Inoltre, protagonisti dei suoi romanzi e delle sue favole sono spesso gli animali. Il racconto di cosa sia oggi la scuola e la riflessione su cosa significhi insegnare e studiare, sono poi al centro di saggi che intrecciano la narrazione, l’impegno civile, e la battaglia per il cambiamento.
A casa di Paola Mastrocola non c’erano libri. Il papà, un immigrato abruzzese proveniente da una famiglia contadina, grazie alle scuole serali si era diplomato ed era entrato in Fiat. La madre era una sartina, con la quinta elementare. Lei, la figlia, è riuscita a frequentare il liceo classico, a laurearsi e insegnare in una scuola superiore.
Tra il 1977 e il 1980 pubblica le prime poesie su riviste e inizia a scrivere testi teatrali per la Compagnia Teatro dell’Angolo, con cui collaborerà fino al 1992. Nel 1980 ottiene un posto come Lettrice di Letteratura Italiana in Svezia presso l’Università di Uppsala. Poco dopo torna in Italia dove insegna in alcuni licei privati. Intanto continua a scrivere poesie e commedie
Dal 2000 Paola Mastrocola, come dirà lei stessa, diventa scrittrice. Guanda sarà per dodici anni la sua casa editrice. Nel 2001 esce Palline di pane, che entra nella cinquina del Premio Strega. Nel 2004 vince il Super Campiello con il romanzo Una barca nel bosco, da allora lettura cult nelle scuole.
Che cosa può ancora fare un’insegnante che ama il suo lavoro? Quali sono le prospettive di un mestiere che non sa nemmeno più riconoscere se stesso? Un racconto-riflessione, amaro e divertito, sulla nuova scuola italiana, le sue follie e il suo declino che pare inarrestabile. Tra aneddoti, curiosità e stridenti effetti comici, La scuola raccontata al mio cane è il ritratto di un mestiere che davvero “non c’è più”, perché è stato strozzato e fatto a pezzi da insensate “parole d’ordine”, ingabbiato in un labirinto di “progetti”, “strategie educative” e “recuperi”, lasciando i suoi protagonisti, insegnanti ma anche studenti, spaesati e delusi, forse anche nostalgici di un mondo in cui le parole “insegnare” e “studiare” non significavano altro che se stesse.
Il suo primo romanzo è La gallina volante, storia di Carla, quarantenne insegnante di lettere in un liceo di Torino, attraverso l’arco di un anno scolastico. Al centro della vicenda sono i problemi quotidiani con cui la protagonista deve confrontarsi, ma soprattutto il rapporto intenso e profondo che instaura con una sua allieva particolarmente sensibile e intelligente, Tanni, una ragazzina con alle spalle una situazione familiare molto difficile. In lei riconosce alcune situazioni della sua adolescenza e solo con lei condividerà il suo folle progetto: far volare le galline che alleva nel giardino di casa.
Con il romanzo Palline di Pane, Paola Mastrocola è stata finalista al Premio Strega. Emilia, fotografa quarantenne, parte per le vacanze in Sardegna. Un marito in India per lavoro, una bambina di sei mesi che patisce il mare, un figlio undicenne che, fortemente determinato a isolarsi dall’”umanità coetanea” per rivendicare il diritto a una felicità tutta sua, passa il tempo a pescare e fabbricarsi le esche impastando palline di pane. L’unico aiuto potrebbe essere la nuova baby-sitter: ma è un’enigmatica ragazza portoghese che non sa una parola di italiano e si porta dietro un’inverosimile macchina da cucire a pedali. La vacanza inizia e dà vita a una serie di situazioni buffe e di reazioni imprevedibili, che s’insinuano tra le chiacchiere in spiaggia e scardinano certezze e opinioni comuni e conformiste.
Una barca nel bosco è valso a Paola Mastrocola il Premio Campiello. È la storia di Gaspare Torrente, figlio di pescatore e aspirante latinista, approdato a Torino da una piccola isola del Sud Italia. Un ragazzo come lui, che a tredici anni traduce Orazio e legge Verlaine, deve volare alto, deve fare il liceo e dimenticare il piccolo mondo senza tempo dell’isola. E allora eccolo entrare al liceo, dove non trova grandi maestri ma insegnanti impegnati a imbastire compresenze, eccolo accanto ai compagni, con le scarpe sbagliate e la felpa senza cappuccio. È fuori moda, fuori tempo, fuori posto: un pesce fuori dalla sua acqua, una barca in un bosco. E così, come in una specie di mondo alla rovescia, Gaspare deve giocare alla Play Station, deve …
Lo spettacolo del mondo nelle mani di un bambino. Leone ha sei anni e ogni tanto, senza una ragione, si mette a pregare nei luoghi più impensati. Lo fa perché ha paura, perché desidera, perché si sente solo? Sua madre, che non crede, continua a interrogarsi, mentre vive la sua vita frenetica di donna separata, tutta presa dal lavoro e dalle fatiche quotidiane. Leone prega, e le cose che chiede un po’ si avverano. Si sarebbero avverate comunque? E quanto conta il filo segreto che lega una nonna e un nipotino? L’unica certezza è che il mondo intorno cambia, e nessuno sarà più com’era. Paola Mastrocola ha scritto un romanzo sul potere dirompente del credere in qualcosa. E noi lettori siamo chiamati a chiederci cosa sia questa preghiera ingenua e laica, questo gesto così spontaneo e naturale che riguarda tutti noi, al di là di qualsiasi fede.
FONTI:
IL LIBRAIO
IO DONNA