L’influenza che i suoi libri, intrisi di una semplice morale cristiana, ebbero sulla pubblica opinione del tempo fu enorme, ed essi furono molto letti in tutto il Paese. Il suo primo successo arrivò con “L’erede di Redclyffe” (1853), il cui eroe rese la bontà attraente e romantica
Charlotte Mary Yonge, visse fino a settantasette anni, e scrisse centosessanta libri, per lo più romanzi, oltre a curare il lavoro di altri e fare traduzioni dal francese: era ampiamente letta durante la sua vita, ma ora è rimasta nell’oblio; tuttavia, anche se la sua reputazione autoriale ha sofferto, il suo è il caso interessante di un’artista la cui vita è stata insieme più interessante e più ammirevole del suo lavoro.
Miss Yonge nacque nel 1823 nel villaggio di Otterbourne, vicino a Winchester, nell’Hampshire. Suo padre, discendente da un’antica famiglia della nobiltà del Devonshire, era il magistrato locale, ed era quindi una figura importante nel quartiere. In quanto tale usò la sua influenza e il suo denaro per costruire una nuova chiesa nel villaggio, nel 1837, in sostituzione di una vicina del XIII secolo. Si occupò personalmente dell’istruzione di sua figlia e a soli 7 anni, già insegnava nella scuola domenicale, quella costruita dal padre.
Iniziò a scrivere nel 1848 e pubblicò durante la sua lunga vita circa 160 opere, principalmente romanzi. Il suo primo successo commerciale, L’erede di Redclyffe (1853), ha fornito i finanziamenti per abilitare la goletta Croce del Sud da mettere in servizio per conto di George Selwyn. Simili opere di beneficenza furono realizzate con i profitti dei romanzi successivi.
Le vendite le portarono un ingente reddito, gran parte del quale donò in beneficenza, tenendo per sé solo un sostentamento: i suoi bisogni non erano grandi e continuò a vivere da sola e modestamente a Otterbourne. Trascorreva la maggior parte del suo tempo a scrivere i suoi libri e ad aiutare i poveri del posto. Ma ha anche trovato il tempo per fondare e curare una rivista cristiana per i giovani, in particolare le giovani donne, chiamata “Pacchetto Mensile”.
Morì per cause naturali a 77 anni, nel 1901, lasciando numerosi scritti; è sepolta nel cimitero della chiesa di San Matteo di Otterbourne. Non era una scrittrice permanentemente importante e probabilmente non si è mai considerata tale. Ma era certamente una persona laboriosa e generosa, che visse per tutta la vita all’altezza dei nobili ideali della rinascita anglo-cattolica.
[…] Arrivata su, Meg trovò la sorella che mangiava mele e piangeva sopra L’Erede di Redcliffe, semimbacuccata in uno scialle e sdraiata su un vecchio divano a tre gambe, presso la finestra. Questo era il rifugio preferito di Jo, che amava qui ritirarsi con una mezza dozzina di mele ruggine e un bel libro, per godere il suo riposo e la compagnia di un topolino che viveva lì vicino e che non si preoccupava affatto della sua presenza. […]
FONTI:
BRITANNICA
WIKIPEDIA
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