«Siate libere, a qualunque età il mondo può fiorire ancora, seguite il desiderio, non lasciatevi travolgere, ora basta vivere stanche»: è una lezione che noi donne, dopo tanti anni di femminismo, non abbiamo ancora imparato…
Nata a Santiago del Cile nel 1951, Marcela Serrano è una delle voci più importanti della narrativa sudamericana. Nel 1973 si trasferisce a Roma a causa del golpe e torna in Cile nel 1977, dove si diploma in incisione e lavora in diversi ambiti delle arti visive. Presto, però, decide di lasciare questo lavoro e si dedica alla scrittura.
“Penso che il mondo sia cambiato molto grazie alla forza delle donne”. E’ questa l’idea che muove e che porta avanti nella sua scrittura Marcela Serrano. Cilena, figlia di genitori scrittori, la Serrano è una delle voci più influenti della narrativa sudamericana. Le protagoniste dei suoi romanzi sono spesso le donne, ma la Serrano si guarda bene dal far etichettare la sua scrittura come “letteratura al femminile”. E ha ragione. La letteratura deve essere valutata solo attraverso giudizi estetici: può essere bella o brutta, non maschio o femmina.
Quello che colpisce principalmente di Marcela Serrano, è la sua sensibilità e la sua attenzione nel descrivere un mondo prevalentemente femminile. Un mondo mai scontato, mai banale ed emozionante e che stupisce in ogni dettaglio. Le protagoniste dei suoi romanzi palpitano di vita propria, sono vere, carnali, fiere del proprio ruolo.
La sua scrittura così intima e potente ha la capacità di catapultare il lettore direttamente nel romanzo, facendolo sentire protagonista di ogni scena. Intinge la sua penna nell’inchiostro profumato e acceso della natura cilena che descrive in maniera superba. È come un pennello che fissa sulla tela vergine colori e forme.
Leggere un libro di questa scrittrice diventa, così, una sosta prolungata davanti a un quadro che viene osservato, ammirato, lasciando andare le emozioni libere di volare e di prendere forma.
Ci sarebbe tanto, anzi tantissimo, da scrivere su un’autrice come Marcela Serrano, ma lascio a voi il compito di andare a spulciare nella sua vita da combattente!