VALERIO SPAGNOLI
“Tra le pieghe del racconto”
a cura di Elisa Bozzi
Dal 23 ottobre all’8 novembre 2015
Libreria Bookbank (Via San Giovanni 4, Piacenza)
Origami: 1) la tecnica, l’arte di creare mediante la semplice piegatura di fogli di carta, e di regola senza l’uso di forbici o colla, figure bi- o tridimensionali che rappresentano esseri viventi, oggetti, fiori, forme astratte; 2) Qualsiasi figura ottenuta con tale tecnica. (dizionario Treccani) Con il termine origami si intende, quindi, l’arte di piegare la carta (dal giapponese ori che significa piegare e kami che significa carta). Nella cultura nipponica l’origami è stato utilizzato fin dai tempi più antichi come dono, soprattutto per i bambini, assumendo significati profondi, avendo la carta, secondo la religione shintoista, una valenza sacrale.
“Tra le pieghe del racconto” di Valerio Spagnoli parte dal significato più fanciullesco dell’oggetto per crearne un gioco/riflessione sulla letteratura.
Gli animali che l’artista ha creato prima e immortalato poi, sono realizzati con pagine di libri che li vedono protagonisti e inseriti in ambientazioni domestiche del tutto inaspettate. La volpe del Piccolo Principe di Saint Exupéry trova la sua tana in una ciabatta da camera, il Bianconiglio di Alice nel paese delle meraviglie si rifugia tra cespi di lattuga, il Gabbiano Jonathan Livingston vola sui tetti di Piacenza, mentre il frigorifero di casa si trasforma ne L’isola dei pinguini di Anatole France. E ancora il gorilla protagonista del romanzo di Sandrone Dazieri Attenti al gorilla svetta su un mucchio di banane, il pesce spada de Il vecchio e il mare di Hemingway si infila tra le pieghe di una vestaglia blu, mentre il maiale de La fattoria degli animali di Orwell grufola in un vaso di terriccio. Un vero e proprio divertissement letterario per Spagnoli, solitamente impegnato con temi sociali. Una serie di immagini belle e colorate, che spingono lo spettatore a cimentarsi tra citazioni e volumi da indovinare. Valerio Spagnoli gioca, ma non nel senso più povero del termine, gioca con la letteratura, con i libri, anche dell’infanzia, un bel modo di fare cultura.
VALERIO SPAGNOLI nasce a Piacenza nel 1977. Si forma all’interno del Laboratorio di Alberto Esse, dove acquisisce esperienza nell’organizzazione di mostre ed eventi. Le sue fotografie sono sempre a sfondo sociale perché ritiene che l’arte debba far riflettere e sensibilizzare le persone sulle problematiche di soggetti deboli come: diversamente abili, stranieri e donne. “Cambio di ottica”, segna l’esordio con la partecipazione a una collettiva presso la Galleria Ricci Oddi (Piacenza) organizzata dal Gap, Giovani Artisti Piacentini (ottobre 2004). Seguono le mostre personali: – “inVISIbili”, nata con l’intento di far riflettere sull’invisibilità non voluta di diversamente abili e stranieri. Laboratorio delle Arti (2005). – “Un pallone, due ruote e un canestro” (2005), sulla locale squadra di pallacanestro in carrozzina, è una permanente presso il Palazzetto dello Sport di Villanova sull’Arda (Piacenza) – “La gabbia quotidiana – buio di mani”, trasposizione di uno spettacolo teatrale della compagnia “Le Stagnotte” sul tema della violenza alle donne, è stata presentata nei locali della Biblioteca Civica di Piacenza (2009) – “riSCATTI quotidiani”, nata con la collaborazione dell’Unione Ciechi, parla delle difficoltà ma anche dellavitalità degli ipovedenti e dei non vedenti. Galleria “Biffi Arte” (2011).
Nel 2009 ha partecipato all’iniziativa “Un Giorno in via Roma”, un’indagine foto-sociologica sul quartiere piacentino ad alto tasso di immigrazione.
Dal luglio 2012 è presente con la sua opera “Invisibili Stranieri” nella collezione del Museo di Sella di Lodrignano (Parma).